Nel caffè Mulassano (in P. Castello tra Via Po e la Galleria Subalpina) dietro al banco, in alto a sinistra, c’è un quadrante d’orologio con una sola lancetta. Che scopo ha? Nel decennio 1928/38 la lancetta era fatta ruotare per indicare chi dovesse offrire l’aperitivo.
Torino vanta la piazza più grande d’Italia e quella più piccola. Si tratta rispettivamente di P. Vittorio Veneto (un tempo Piazza Vittorio Emanuele II) e della Piazzetta Madonna degli Angeli, che si trova in Via Carlo Alberto angolo Via Cavour.
Come Roma e Parigi Torino vanta un obelisco. Non risale però all’antico Egitto, ma fu eretto in Piazza Savoia nel 1853, una ventina d’anni dopo l’inaugurazione del Museo Egizio. Venne poi restaurato nel 1992. Ricorda l’abolizione nel 1850 dei diritti ecclesiastici risalenti al M. Evo.
Tra Palazzo Madama e Via Garibaldi, è stato rinvenuto un orcio che conteneva ossa di bue bruciate. Chiari resti di un sacrificio molto importante. L’esame col metodo C14 le ha datate 22 d. C. Un grazie agli Dei per la fine della costruzione delle mura?
Riserva naturale istituita per tutelare le zone presenti attorno la confluenza nel Po della Stura di Lanzo.
Il nome deriva dal piemontese mezzino per intendere il lembo di terra tra un tratto del fiume Po e l'area pianeggiante ai piedi della collina di Superga.
I giardini in questione ed il quartiere Italia 61 vennero costruiti per celebrare il centenario della unità d'Italia. Parteciparono alla progettazione degli edifici illustri architetti quali Pier Luigi Nervi, Gio Ponti, Franco Levi, Annibale e Giorgio Rigotti.
"Crocetta" deriva dal fatto che la parrocchia Beata Vergine delle Grazie, attorno alla quale il quartiere si sviluppò, fu lungamente gestita dall'ordine religioso dei padri trinitari, il cui simbolo era una piccola croce uncinata rossa e azzurra in campo bianco[
E' il più famoso ed antico parco pubblico della città. La sua esistenza si perde nella notte dei tempi e l'orgine si fa risalire ai primi insediamenti romani. Ospita il borgo medioevale realizzato in occasione della esposizione generale italiana nel 1884.
E' il "nonno" che da più di 200 anni si staglia ora con maestà regale all'ingresso del Parco della Tesoriera ove è ubicata la villa che un tempo fu la residenza del tesoriere dei Savoia. Chi lo pianto ?
Sono 108 le Pietre d’inciampo a Torino, dall’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig. Piccoli quadratini d’ottone nei marciapiedi, a segnalare il luogo in cui, durante la Seconda guerra mondiale, delle persone sono state deportate.
Non vi sono dubbi circa il palazzo ottocentesco che ospitò nel 1888 il celebre filosofo tedesco. Sulla stanza qualche parola è stata detta e scritta. A voi scoprirlo.
Guido Rey (1861-1935) fu alpinista, fotografo e letterato.
Di lui si ricordano le importanti salite al Cervino, Monviso, Ciamarella, Dru, cresta nord Grivola, parete sud Lyskamm, Dent d'Herens, Meije, Aguille Verte, torri del Vajolet, parete sud Marmolada e Tofana di Roces.
Abitò nella omonima villa.
Per gli appassionati dell'esoterismo la statua, rappresentante ufficialmente la Fede, non sarebbe altro che la stessa Madonna, con in mano il Sacro Graal e indicherebbe un punto che dovrebbe portare al ritrovamento del prezioso calice. Il che indurrebbe a pensare che da qualche parte in Torino la famosa (e presunta) reliquia si trovi proprio in questa città